La dismorfofobia, chi non si riconosce allo specchio si affida ai ritocchi estetici

Che cos'è la dismorfofobia? Si tratta di una sorta di sindrome che colpisce chi non è in grado di riconoscersi allo specchio per quello che è veramente. A questo punto il minimo difetto della propria persona viene ingigantito fino all' inverosimile e si ricorre ai famosi "ritocchi estetici".
Per confrontarsi su questo fenomeno i maggiori esperti mondiali si riuniscono a Berlino per il 18esimo congresso dell'Accademia europea di dermatologia e venereologia (Eadv). Circa 10 mila specialisti in summit nella capitale tedesca fino a domenica 11 ottobre. Numerosi i temi affrontati: dalle novità contro le malattie e i tumori della pelle all'acne e alle infezioni sessualmente trasmesse, dalle dermatiti allergiche alle patologie autoimmuni, in cui le naturali difese dell'organismo si 'ribellanò e invece di proteggere i tessuti li attaccano. Una panoramica a 360 gradi sull'universo della pelle, senza ovviamente trascurare il boom di interventi di dermatologia estetica e dermatochirurgia. Un incremento fortissimo di chirurgia estetica. Basti un dato: secondo la Società americana di chirurgia plastica ed estetica, la richiesta di interventi cosmetici è passata da 2,7 milioni nel 1997 a 10,2 milioni nel 2008: praticamente il quadruplo in poco più di 10 anni. Iniezioni di botulino, mastoplastica, filler e depilazioni al laser sono le richieste maggiori.A spingere la domanda, riflettono gli specialisti al meeting dell'Eadv, ci sono sicuramente l'allungamento della vita media e quindi il desiderio di conservare un aspetto gradevole il più a lungo possibile. Non solo. I cambiamenti demografici e le aspettative sempre più alte dei consumatori hanno favorito lo sviluppo di tecnologie sempre più efficaci e meno invasive. Più benefici, meno effetti collaterali. Risultato: la dermatologia estetica, in particolare, è diventata la parte della dermatologia a più rapida crescita. Ma non è tutto. Gli esperti evidenziano anche uno stretto legame fra pelle e psiche. Tra i pazienti con problemi cutanei, affermano, i disturbi psicologici sono molto diffusi. La depressione, per esempio, viene osservata nel 30% di chi soffre di malattie dermatologiche in generale. Secondo studi recenti, aggiungono inoltre gli specialisti a Berlino, il 12% dei pazienti con problemi cutanei vive talmente male la propria condizione da sviluppare dismorfofobia. E lo stesso problema si riscontra nel 30-40% di chi si sottopone a laser-terapia e, appunto, nel 23% di chi rincorre l'eterna giovinezza con le iniezioni di botulino.