Aumentano i parti cesarei in Italia, siamo secondi dopo il Messico

In Italia quasi il 40% dei bambini nascono con un taglio cesareo invece che con un parto naturale. Una media altissima se confrontata con quella degli altri paesi Ocse ferma al 25,7%. Sono i dati del rapporto 2009 sulla sanità nel mondo riferiti all' anno 2007. Per l'esattezza nel nostro paese ogni 100 neonati vivi 39,7 nascono tramite parto cesareo, siamo secondi solo al Messico che è in testa con 39,9. Tra i paesi che ricorrono poco al cesareo ci sono: Finlandia (16), Norvegia (15,9) e Olanda (14).Tuttavia il rapporto rileva che negli ultimi 10 anni il ricorso al cesareo è aumentato in tutti i paesi Ocse, soprattutto a causa della riduzione dei rischi legati a questo intervento, l'accresciuta preoccupazione per eventuali accuse di negligenza, un maggior ricorso alla programmazione a vantaggio del medico e della donna. Qualcuno in maniera maliziosa ha aggiunto che un parto cesareo viene rimborsato dalle regioni di competenza in maniera molto più alta alle unità ospedaliere, da qui una maggiore motivazione di tipo "economico" ad utilizzare questa pratica.Nonostante i progressi, comunque, il cesareo è ancora un intervento rischioso, soprattutto per la comparsa di complicanze per la madre e il neonato. Tanto che ci si domanda se i costi non eccedano i benefici.